La psicoterapia a orientamento psicodinamico trae origine dalla psicoanalisi classica e basa le sue fondamenta sull’esistenza di forze inconsce che, interagendo dinamicamente tra loro, determinano e condizionano il comportamento dell’individuo. Parte fondamentale del lavoro terapeutico consiste proprio nel favorire un recupero di tali elementi inconsci, affinché questi, una volta portati alla coscienza, cessino di condizionare la vita della persona.
La psicoterapia psicodinamica rappresenta un “viaggio” di analisi profonda, attraverso il quale le differenti parti che compongono il Sé e che appartengono al proprio passato, al proprio presente, ma anche al proprio mondo interno ed esterno, fatto di relazioni, potranno essere scoperte e recuperate.
Secondo la psicoterapia psicodinamica, infatti, le precoci esperienze infantili di Sé con gli altri (soggetti) significativi, che insieme alle caratteristiche genetiche plasmano la persona adulta, vengono nel tempo assimilate e “interiorizzate” dall’individuo che, successivamente, andrà a riproporle nelle future relazioni affettive adulte. In tal senso, solo recuperando quelle sensazioni e quegli stati affettivi che hanno accompagnato il vissuto di eventi passati, sarà possibile bloccare l’effetto condizionante che questi hanno sul presente.
Durante il percorso psicodinamico, la persona ritrova la propria “autenticità”. Spesso, tendiamo a nasconderci da noi stessi; vorremmo essere compresi e riconosciuti per ciò che siamo, ma temiamo il giudizio negativo che gli altri potrebbero avere se rivelassimo loro le fantasie, le paure e i desideri che ci animano e di cui ci vergogniamo. Il terapeuta si impegna, così, a riconoscere e validare il Vero Sé dell’altro, individuandone una verità unica e soggettiva. Come scopo finale, la persona potrà, allora, raggiungere una maggiore accettazione e conoscenza di sé stessa e acquisire una più efficace integrazione tra quelle parti spesso in conflitto tra loro.